Temi

Sanità

 

Le sfide

Con la proporzione di anziani (>65 anni) più alta in Svizzera (22% contro 18%) e il tasso di natalità più basso (7.9 nascite all’anno per mille abitanti contro 10.4 nascite all’anno per mille abitanti) il nostro cantone richiede un’attenzione particolare all’evoluzione del contesto socio sanitario.
Seppur ancora requisito degno di nota vis a vis degli altri paesi, non possiamo più accontentarci dell’accesso facilitato a prestazioni di qualità, ma dobbiamo essere lungimiranti e attivi per rafforzare il potenziale ancora non sfruttato del nostro cantone. Per poter essere competitivi, non solo con gli altri paesi, ma soprattutto con gli altri cantoni, limitando così il numero di ospedalizzazioni in svizzera interna e aumentando la nostra attrattività, dobbiamo aumentare la coesione e concentrare la massa critica.
Non possiamo subire continuamente l’aumento dei costi della sanità, sia direttamente tramite il costante aumento dei premi delle casse malati, sia indirettamente con la crescita della spesa pubblica. Il nostro obiettivo, a parità di qualità, deve essere il contenimento dei costi.

Le opportunità

Lavorare per il conseguimento di questi obiettivi, implica la messa in discussione di dinamiche attualmente consolidate e richiede:
· La collaborazione tra fornitori di prestazioni, intra e inter cantonale ma anche tra pubblico e privato, così da garantire la globalità e la continuità della presa a carico ed evitare i doppioni;
· La concorrenza fondata sulla libertà di scelta del cittadino di fronte ad un’offerta più trasparente basata su oggettivi criteri di qualità e di economicità;
Non da ultimo, ritengo doveroso considerare, anche a livello individuale, la salute come un bene comune ed il nostro sistema sanitario come un patrimonio da proteggere. Mi sembra quindi essenziale far appello alla responsabilità individuale per evitare possibili “consumi” eccessivi.

Formazione e lavoro

Le sfide

Il modello Svizzero è ammirato da tantissimi paesi al mondo, basti pensare ai nostri vicini Europei, per il suo basso tasso di disoccupazione e per il suo alto salario medio. Il nostro cantone ha un tasso di disoccupazione sopra la media Svizzera (3.4% contro 3.1%) ma nettamente inferiore ad altri cantoni come Ginevra e Neuchâtel (>5%). Presenta comunque un salario medio nettamente più basso rispetto alle altre regioni Svizzere (tra -15% e -20% sulla media nazionale). Dobbiamo quindi mantenere il tasso di disoccupazione il più basso possibile e proteggere e rivalorizzare il salario medio in Ticino.

Le opportunità

Il conseguimento di questi obiettivi richiede di:
· Meglio adattare e meglio valorizzare l’offerta di formazione alla domanda del mercato del lavoro, per non dover ricorre sistematicamente al mercato estero;
· Migliorare la competitività dei nostri figli dando una maggiore importanza all’apprendimento delle lingue nazionali e dell’inglese;
· Favorire la creazione e l’insediamento di nuove imprese grazie ad una fiscalità attrattiva ed il rispetto dei principi essenziali della libertà d’impresa;
· Incoraggiare ed accogliere l’innovazione, come principale motore dell’economia Svizzera e garante delle nostre future esportazioni, tramite sussidi, sviluppo e messa a disposizione di infrastrutture (poli di ricerca, università) adeguate.
Ritengo essenziale mantenere un’economia ed un mercato del lavoro aperti e liberi da eccessive regolamentazioni e credo in una sana collaborazione tra datori di lavoro e partner sociali (sindacati) nell’interesse dell’economia e dei lavoratori.

Michela Pfyffer

info@michelapfyffer.ch

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